La Via Francisca del Lucomagno, la Strada Regina, il Cammino di San Colombano erano cammini che, partendo da diversi luoghi del centro Europa, collegavano queste aree con l’Italia, soprattutto con le città di Milano e Pavia. Una delle Vie più utilizzate nella direttrice nord-sud, era quella che transitava dal Passo del Lucomagno, che con i suoi 1926 m è più basso rispetto allo Spluga, al San Bernardino e al San Gottardo e riduceva, in modo sostanziale, la distanza delle regioni del centro Europa verso Roma, rispetto ad altre vie esistenti. A partire dal 1844 quando fu costruito il ponte stradale di Melide, i flussi di traffico verso la pianura Padana, che per secoli erano passati dal Malcantone e dal Varesotto, vennero sempre più dirottati verso Como e, a partire dal 1874, quando il ponte fu attraversato anche dalla ferrovia del Gottardo, il traffico stradale e ferroviario venne dirottato definitivamente lungo l’asse del Gottardo, Zurigo – Como – Milano. Questa antica Via, che per secoli era stata la via di comunicazione più agevole tra il nord ed in sud dell’Europa, sempre più venne abbandonata e poi dimenticata.
La riscoperta della Via Francisca e le iniziative per farla rinascere si devono alla tenace azione di Adelaide Trezzini, presidente dell’Assotiation Internationale Via Francigena (AIVF) che dal 1997 – anno di fondazione a Martigny dell’Associazione – si impegna ad individuare e far rinascere le antiche vie Francigene europee. La signora Trezzimi, nel gennaio del 2015, si rivolse alla sede territoriale della Regione Lombardia di Varese per avere un confronto ed un supporto al progetto che prevedeva la continuazione, in territorio italiano, del tracciato della Via Francisca che nel corso degli anni aveva individuato in Svizzera.
Regione Lombardi da subito avvia una verifica dell’interesse al progetto da parte delle diverse Direzioni Generali dell’Ente e di alcune Istituzioni del Cantone Ticino. Successivamente affida al dott. Ferruccio Maruca, responsabile dell’Area Istituzionale della Sede, esperto conoscitore dei territori e appassionato di storia e della cultura locale, l’individuazione del possibile tracciato da Lavena Ponte Tresa a Pavia. Dopo qualche mese di lavoro, svolto in accordo con alcuni soggetti territoriali e il supporto di esperti in cammini storici dell’Assotiation Internationale Via Francigena, viene definito il tracciato della Via Francisca del Lucomagno in territorio lombardo, avvalendosi di sentieri, piste ciclopedonali e strade a bassa percorrenza già esistenti e ben mantenute dagli Enti locali.
Quindi il 28 aprile 2016 a Fidenza, Paolo Bertocchi, Consigliere delegato al Turismo della Provincia di Varese, su indicazione dell’Assessore alle Culture di Regione Lombardia, presentò ufficialmente la Via Francisca del Lucomagno all’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), ente che gestisce e coordina i diversi attori interessati dalla Via Francigena.
Nel corso del 2017, l’UTR Insubria, nel ruolo di coordinatore del progetto, ha incontrato tutti i Comuni e gli Enti delle province di Varese, Pavia e Città Metropolitana, per definire ed affinare ulteriormente le modalità di adesione al Progetto. La piena condivisione ha portato alla sottoscrizione di un “Protocollo di Collaborazione” per la valorizzazione della Via Francisca del Lucomagno in Lombardia, senza oneri finanziari da parte degli aderenti, ma con l’impegno dei firmatari a promuovere, gestire e valorizzare l’antico Cammino. Il documento è stato sottoscritto a Palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona, il 21 settembre 2017 da 50 Enti: Regione Lombardia, Provincia di Varese, Città Metropolitana e Pavia, 40 Comuni delle stesse Provincie, Comunità Montana del Piambello, Parchi Campo dei Fiori, Alto Milanese e Valli del Ticino, dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi e dalla Camera di Commercio di Varese.