Molti pellegrini del passato prolungavano il loro cammino in terra spagnola sino a Finisterre (Fisterra in lingua gallega) in quanto quel luogo era creduto l’ultima frontiera del mondo conosciuto. Sebbene esistano in Europa altri luoghi che, se pure di poco, si trovano più a ovest (come il capo Turiñan sempre in Galicia e il Cabo da Roca in Portogallo), di fatto – forse per il nome – questo luogo si forgia leggendariamente con il titolo di punto più a ovest del continente europeo.
Era considerato un luogo mitico e simbolico già dall’epoca romana e sino alla scoperta delle Americhe da parte di Colombo (1492 d.C.), oggetto di leggende e tributario di riti pagani. Una di queste – fiorita attorno al trasporto del corpo di san Giacomo dalla Palestina sino in Galizia – vuole proprio che i discepoli del Santo passarono di qui per raggiungere il luogo del sepolcro.
L’ingresso nel piccolo borgo marittimo avviene nei pressi della spiaggia della Langosteira, dove presto crebbe l’usanza di raccogliere una conchiglia a testimonianza di avvenuto pellegrinaggio. La conchiglia più diffusa sulla spiaggia era il pecten jacoboeus, quella che gli italiani chiamano cappasanta, i francesi coquille de St. Jacques e fu proprio questa che divenne il simbolo stesso del pellegrinaggio a Santiago de Compostela. La si trova ovunque: come segnavia nei Cammini di Santiago (e anche in questo Cammino che fatto al contrario riconduce alle spoglie del Santo), nei monumenti e nei complessi religiosi, nelle raffigurazioni e in quasi ogni cosa che riconduce a san Giacomo il Maggiore.
Il percorso non presenta grandi dislivelli, anche se qualche strappetto ci metterà alla prova. Il paesaggio boschivo antecedente la capitale galiziana lascia lo spazio a orizzonti più aperti fino a quando la sabbia va a sostituire la terra.
Tra le tradizioni, arrivare a Finisterre lungo il bagnasciuga e bagnarsi nell’oceano, rappresentava – e ci piace pensare lo sia tuttora – una purificazione. Ma fate attenzione: l’acqua solitamente gelata in tutte le stagioni rende il gesto non da tutti.
Adatto a chiunque è però l’ultimo sforzo: la salita al farò, magari al crepuscolo.
Ritrovarsi con tutti i compagni di questo magnifico viaggio sull’ultimo lembo di terra nell’ultimo giorno di Cammino racchiude gran parte dell’essenza di questo viaggio; e veder calare l’ultimo sole sancisce simbolicamente la fine di un pellegrinaggio e l’inizio di una nuovo modo di vivere.
NB: seppure ci sono cartelli che indicano il divieto, bruciare un indumento adoperato nel cammino per suggellare ritualmente la fine del pellegrinaggio, è l’ultimo gesto di tantissimi pellegrini; in alternativa c’è chi abbandona li, sull’ultimo crocifisso, un oggetto caro.
Oggi oltre a raggiungere Finisterre, a volte prima, a volte dopo, i pellegrini si recano a Muxia, aggiungendo un giorno al loro cammino. Anche questo villaggio di pescatori è legato al culto Jacobeo dalla chiesa della Virgen de la Barca, posta nel capo vicino al paese, proprio a ridosso dell’oceano. Secondo la tradizione la Vergine arrivò a Muxía su una nave di pietra per incoraggiare l’apostolo Giacomo a compiere la sua predicazione nel nord-est della penisola iberica. Le piedras santas intorno all’attuale santuario sarebbero i resti di quella barca. A quel tempo un’immagine della Vergine fu trovata vicino a una di queste pietre e portata all’interno della chiesa del paese. Da qui scomparve per essere nuovamente ritrovata sullo scoglio. Fu quindi presa la decisione di costruire un santuario, quello attuale, proprio sulla scogliera.
Le origini di questo complesso religioso risalgono al secolo XI, ma è stata ricostruita più volte: l’aspetto attuale è del XVIII secolo. Ma ancora, il 25 dicembre 2013, un fulmine colpì ed incendiò il tetto della chiesa distruggendo completamente il tetto, la pala dell’altare centrale e laterale. Per non perdere un’edificio di grande valore storico, spirituale ed emblematico della storia del pellegrinaggio spagnolo, ancora una volta la comunità, stretta attorno a questo simbolo nazionale, grazie a diversi aiuti ha riportato in vita questo gioiello sul mare.
A Finisterre e a Muxia è possibile richiedere la Fisterrana e la Muxiana, attestati equivalenti alla Compostela, che attestano l’effettuazione del cammino a Finisterre e a Muxia.