Esistevano una volta le guide turistiche che in Italia corrispondevano soprattutto alle Guide Verdi del Touring Club Italiano (TCI), breviario di una generazione appassionata del viaggio come scoperta, incontro fra le culture. L’avvento di internet ha poi generato quella che oggi è una vera e propria fabbrica del turismo di massa, produttrice di un immaginario fatto soprattutto di icone facendo dissolvere quasi compleatamente la figura del viaggiatore-esploratore solitario trasformandola in una sterminata comunità che, anche se a centinaia di migliaia di chilomentri, comunica, scambia, condivide itinerari, impressioni, immagini.
Grazie alla sapiente guida di Stefano Brambilla è stato fatto un excursus del Cammino dorsale europea, cercando di appassionare gli ospiti a quello che è una degli itinerari più belli del continente, raccontando anche piccoli e grandi aneddoti in una location storica come Palazzo Radisson. Un’emozione essere li un un luogo così ricco di storia.
Solo la riscoperta del nostro territorio a passo lento ha in parte ripristinato la rinascita di nuovi ricercatori di infinito e restituito a quelli che furono pionieri uno nuovo sguardo sul futuro. Uno di questi grandi camminatori (oltre che fotografo) è Fabrizio Ardito che in questa occasione ha presentato, assieme ad Alcide Pierantozzi e a Pietro Scidurlo, la nuova guida verde del TCI sulla Via Francigena.
È all’interno di questa produzione editoriale che Pietro è stato chiamato a scrivere un box sull’accessibilità.