Era il 6 giugno 2022 quando, dopo tanta attesa, il grande e desiderato cammino ebbe inizio. Sognavamo questa esperienza da molto tempo e forse, con la mente e con il cuore, avevamo mosso già i primi passi. Eravamo pronti a camminare per 3200km, attraversando 5 paesi, per amore del cammino e per far si che esso potesse presto essere per tutti. Ci eravamo innamorati di questo messaggio un paio d’anni prima quando incontrammo Free Wheels e ora eravamo pronti a farlo nostro. Tutti hanno il diritto di camminare e sperimentare un’ esperienza lenta che ti stravolge completamente la vita, spostando l’attenzione dall’avere all’essere, contando solo sull’essenziale. Eravamo pronti a farlo, lentamente e contenti.
Se chiudo gli occhi ancora sento l’odore del gasolio bruciato, il borbottare della marmitta e il vociare di tutti quei passeggeri che assieme a noi salivano su quel FlixBus che ci aspettava all’Estación sur di Madrid. Erano le 16, un lunedì che profumava di tutt’altro dell’inizio di una settimana lavorativa. Mi sono chiesta per gran parte del viaggio dove andassero tutte quelle persone e se per caso qualcuno di loro, qualcuno con quegli grandi zaini che pian piano si ammassavano in stiva, sarebbe stato uno dei nostri compagni di viaggio. Il nostro, carico della tenda che ci avrebbe ospitato ogni notte e di tutti gli arnesi per garantirci un pasto caldo, sicuramente era uno di quelli che raccoglieva più attenzioni.
Domande a cui il giorno seguente avrei avuto risposta. Noi eravamo diretti a Londra, passando velocemente da Parigi. Stanotte avremmo attraversato un confine di stato, uno dei più grandi canali d’Europa (la Manica) per poi ripassarlo a piedi due giorni dopo. Scegliemmo una partenza molto lenta per ascoltare le nostre emozioni e quell’esplosione di sentimenti che assieme ai pensieri, come pecorelle da contare una a una nel cielo, ci fecero pian piano chiudere gli occhi. L’avventura aveva inizio, la sete di camminare e di esplorare era indescrivibile. L’idea di porre un piccolo pezzo di un grande puzzle che un domani avrebbe consentito a chiunque di percorrere quei tratti poco battuti del grande Cammino europeo, la Francigena, non tardò a farsi sentire in modo profondo in ogni nostro passo, ogni chilometro, tra i diversi paesaggi, culture e persone che ci avrebbero accolto in nome di una missione importante: l’ accessibilità universale.