Agri Slow Travel Expo il turismo lento mette il turbo

Agri Slow Travel Expo il turismo lento mette il turbo

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Ha tra pollice e indice un mazzetto di biglietti da visita alto due centimetri. In tre giorni di Agri & Slow Travel – Fiera dei Territori, che si è conclusa il 2 aprile a Bergamo, il presidente di Free Wheels ha incontrato decine e decine di persone e stabilito tanti nuovi contatti. Tutti semi per un potenziale futuro di collaborazione sui temi dell’accessibilità. Tanti, anche, gli incontri con vecchi amici, o con amici appena rivisti in occasione di Fa’ la cosa giusta!, la Fiera dedicata alla sostenibilità. E se dovessimo contare le persone che Michele, Giuseppe e Bartolomeo – i volontari che hanno allestito e tenuto sempre aperto lo stand – hanno incontrato e a cui hanno raccontato le attività dell’Associazione, bisogna contare in centinaia.

Agri Slow Travel Expo il turismo lento mette il turbo
Lo stand di Free Wheels ad Agri Slow Travel

Sono stati, infatti, più di 20.000 i visitatori della Fiera dei Territori – Agri Travel e Slow Travel Expo (ATEST), manifestazione internazionale che promuove il turismo lento, attivo e sostenibile in tutte le sue forme, alla ricerca di una dimensione più umana e profonda della vacanza. Un momento sia di contatto con il pubblico che tra operatori e istituzioni. Forte attenzione, sul primo versante, in particolare a bambini e ragazzi, cui era dedicato in particolare un ampio spazio esterno con possibilità di fare esperienze dirette di attività all’aria aperta, o di cimentarsi all’interno nella parete di arrampicata allestita dal Cai. Molto marcata, sul secondo, la dimensione internazionale. E poiché il turismo slow non è più solo una scelta di nicchia ma un fenomeno che va studiato e sostenuto, la tre giorni si è conclusa con il progetto di istituire un Tavolo di Lavoro permanente sul turismo sostenibile.

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Agri Travel and Slow Travel Expo 2023

La nuova frontiera, sociale ed economica, del turismo lento implica grande attenzione a modalità di viaggio come cammini, trekking, cicloturismo, itinerari in montagna e collina, vie d’acqua, esperienze enogastronomiche e percorsi spirituali o emozionali, magari combinate tra loro. In tutti questi contesti l’accessibilità – anche nella convinzione degli organizzatori – deve essere protagonista, nell’ambizione che il viaggio possa essere un’esperienza per tutti.

C’è, ma ancora non è ben focalizzata, una forte affinità tra il turismo lento e il turismo accessibile. Ogni anno cresce il numero di persone che alla vacanza mordi e fuggi preferiscono percorsi dal ritmo meno frenetico, con modalità che risveglino la loro capacità di osservare, gustare, rendersi conto. Godendosi ogni particolare, vivendo pienamente l’esperienza. Come fanno già i viaggiatori a mobilità ridotta, cui proprio le difficoltà nel muoversi rendono più prezioso e importante ogni momento del viaggio.

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I riders di Free Wheels sotto la pioggia, Klick’s on ways 2022

Il turismo accessibile – è emerso da molti dei 120 incontri della manifestazione – deve essere considerato una priorità, per il bene dei turisti e per la sostenibilità a lungo termine del settore. Un’ospitalità attenta a tutti non è solo una scelta etica ma anche economica. La presenza di barriere architettoniche nelle destinazioni turistiche rappresenta ancora oggi un grave problema per il comparto, soprattutto se si considera che, secondo l’UE, nel 2018 la domanda di prodotti turistici accessibili ha generato 780 milioni di viaggi, con ampi margini di crescita nei prossimi anni.

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Agri Travel e Slow Travel Expo 2023

 Con queste premesse si capisce bene perché Free Wheels è stata particolarmente coinvolta in questa intensa 3 giorni, portando la propria testimonianza in tre incontri pubblici (di cui uno in lingua inglese) e gettando le basi per nuovi progetti e partnership, con interlocutori come l’Unpli (Unione Pro Loco d’Italia. Fondamentale, nell’edizione di Klick’s on ways 2022, l’apporto operativo delle Pro Loco) o, in chiave internazionale, l’Enat (European Network of Accessible Tourism).

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Lo stand della Unpli Pro Loco Lombardia

L’obiettivo del turismo accessibile richiede, infatti, di abbattere gli stereotipi, evidenziare le opportunità e creare le condizioni opportune. Tutto questo può essere fatto più efficacemente con reti di collaborazione nazionali e internazionali, che valorizzino la promozione di buone pratiche. La buona pratica per eccellenza resta, al momento, quella del Cammino di Santiago, non solo per il numero di presenze ma perché ha tracciato un modello su come rendere accessibili i percorsi che sta costituendo un riferimento per tanti altri. Per esempio per quelli del Progetto Cammini in Lombardia, che ne contiene ben 32.

Ma proprio i progetti che si stanno realizzando ora, per Free Wheels, devono tenere presente un concetto semplice ma non banale: parlare di accessibilità non significa automaticamente parlare di disabilità. “Ci aspettiamo – è il messaggio dell’Associazione – che l’aspetto dell’accessibilità venga inserito nella strategia di sviluppo dei percorsi e del turismo in genere, se l’obiettivo è portare le persone all’interno di queste esperienze”.